Sembra paradossale parlare di
silenzio.
In questa società in cui siamo
assaliti da messaggi sonori, rumori assordanti, da parole private di significato,
ridotte a slogan consumati, il silenzio è una zona oscura, un vuoto angoscioso
da riempire, nella paura che possa divenire il luogo della consapevolezza della
nostra nullità.
E invece, è sempre più urgente
l’esigenza di riscoprire il silenzio, per ritrovare la propria umanità. Il
silenzio, infatti, non è mera assenza di suoni, il tacere di chi non trova
parole, di chi è reticente o non vuole comunicare.
D’altronde che il silenzio non fosse
mera astensione della parola, ma luogo entro il quale l’essere umano può
esprimersi, è una riflessione che risale già alla filosofia classica. Seneca
sosteneva che il bravo oratore non solo deve saper parlare, ma anche tacere.
Il silenzio è accoglienza non solo
della parola pronunciata, ma anche dell’altro che parla. E diventa, allora, un
orizzonte di senso dentro cui accogliere la realtà, la relazione fra le cose,
il significato di un’esistenza.
Il silenzio si propone così, come
possibilità dell’oltre, la relazione in cui ogni essere è sè stesso e ogni
altro è accolto in quanto altro. Fare esperienza di silenzio significa
praticare l’ospitalità.
Così inteso, il silenzio non è
certamente il vuoto, ma è pienezza, perché apre l’uomo all’incontro con sé e
con l’altro (o Altro con la A maiuscola). Il Dio di Elia si manifesta, non nel
frastuono dei venti, nei tuoni o nel terremoto, ma nella “voce di un silenzio
sottile”.
Il silenzio vero, così, scava nel
nostro io più profondo per farvi abitare l’alterità, per far risuonare la
parola e predisporci all’ascolto attento dell’altro, al discernimento di quello
che lo abita.
E la montagna, anche grazie ai suoi
sentieri impervi in grande pendenza che tolgono il respiro, insegna il
silenzio, disabitua dalle chiacchiere, dalla parola inutile, semplifica ed
interiorizza.
(Simonetta Paradisi)
il silenzio non "è mera assenza di suoni"..."ma luogo entro il quale l'essere umano può esprimersi",..."non è certamente il vuoto, ma è pienezza"
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